Categoria: Il paese

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Mondesando… tutto lo vello de lo paese nostro… (panorami… tramonti… e una passeggiata sotto la neve) di Aido Consolani

Ospitiamo volentieri questo primo lavoro multimediale di Aido Consolani, fo­tografo amatoriale di Potenza Picena, socio del locale Fotoclub. Aido, oggi pensionato e Presidente della Società Sportiva di Hockey di Po­tenza Picena, è stato per molti anni alle dipendenze sia della ditta Comus- Bontempi che della SAP ed ha sempre coltivato la passione per la fotografia (ed un grande amore per Monte Santo), nel solco di una tradizione locale molto viva e vitale, che ha saputo esprimere anche straordinari personaggi, come Renzo Tortelli, Gian Luigi Scarfiotti e Bruno Grandinetti, ed oggi van­ta la presenza di un Fotoclub molto attivo.

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l’arte rubata

Nella notte tra il 13 e il 14 Gennaio del 1997 dall’interno del Palazzo Comunale di Potenza Picena sono scomparse delle importanti opere d’arte, patrimonio della nostra comunità. I ladri, ancora ignoti, hanno completamente ripulito la Sala del Consiglio Comunale (allora sprovvista di un impianto di allarme), entrando con una scala da una finestra delle Segreteria, posta all’esterno di Via Marefoschi.

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I Mancini (Catillo) una famiglia di facocchi di Potenza Picena tra Ottocento e Novecento.

Il baroccio (nelle Marche chiamato biroccio o viroccio in dialetto santese), è stato per molto tempo nelle nostre campagne l’unico mezzo di carico e trasporto. La più importante famiglia di costruttori di birocci di Potenza Picena, che nell’Ottocento venivano chiamati facocchi, è stata quella dei Mancini, detti “Catillo”. Già nel primo censimento del 1861 Nicola Mancini, figlio di Stefano, con i suoi figli Luigi, Saverio e Telesforo, avevano il loro laboratorio per costruire birocci in Porta Girola n° 160. In quel periodo vi erano anche altri facocchi, come i Lanciani, Giovanni ed Ilario, e Benedetto Menghini. il biroccio maceratese –...

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Potenza Picena “belvedere delle Marche” – il Pincio (cenni storici)

Uno dei luoghi più suggestivi di Potenza Picena, in particolare nel periodo estivo, è sicuramente il Pincio, come viene comunemente chiamato il Belvedere Donatori di Sangue. Questo largo Piazzale collocato nel contesto dell’area del Convento dei Frati Francescani Conventuali dove un tempo c’era anche il chiostro e l’orto, delimitato da un alto muraglione, dopo la seconda metà dell’Ottocento è stato ricavato questo ampio spazio, con 1’abbattimento dei manufatti esistenti, avvenuto nel 1867, e la riduzione a piazzale delimitato da una siepe di sempreverdi nel 1873. Solo nel 1901 si è creata la passeggiata alberata con la piantumazione di 50 tigli,...