Il Muratore di Dio, Padre Pietro Lavini e il Monastero di San Leonardo di Vincenzo Varagona
Il giorno 9 agosto 2015 è morto ad Amandola Padre Pietro Lavini, il Muratore di Dio nato a Potenza Picena il 7 luglio del 1927.
Padre Pietro è conosciuto in particolare perché dal 1971 ha ricostruito da solo l’antico Monastero di San Leonardo sui monti Sibillini in territorio del Comune di Montefortinio.
A distanza di un anno dalla sua morte, il giornalista e scrittore Vincenzo Varagona di Ancona ha scritto un libro molto interessante dove si ripercorre la storia millenaria del Monastero di San Leonardo e l’impegno di padre Pietro alla sua ricostruzione, impresa definita da tutti fin dall’inizio “da matto”, e non di certo incoraggiata dai suoi confratelli cappuccini del Santuario della Madonna dell’Ambro, che dai suoi familiari, ed in particolare da sua sorella Armanda Lavini.
Il libro è stato pubblicato dalle Edizioni Paoline di Roma ed è in vendita al prezzo di € 16,00. È stato presentato presso il Monastero di San Leonardo il giorno martedì 9 agosto 2016 in occasione dell’anniversario della sua morte e contiene una prefazione del Cardinale Edoardo Menichelli, una presentazione di padre Gianfranco Priori, Rettore del Santuario della Madonna dell’Ambro oltre all’introduzione dell’autore, Vincenzo Varagona, giornalista dal 1982, collabora con Avvenire e Famiglia Cristiana, e dal 1987 lavora alla redazione del TGR delle Marche.
È nato a Lecco nel 1960 e vive in Ancona, ha pubblicato diversi libri.

Padre Pietro Lavini all’età di 26 anni. Prop. Prop. Famiglia Lavini Domenichini.
Il libro inoltre contiene diverse interviste a persone che hanno conosciuto p. Pietro ed hanno collaborato con lui alla ricostruzione del Monastero di San Leonardo. Contiene anche l’ultima sua intervista data a Vincenzo Varagona poco prima che lui si sentisse male ed è stato ricoverato d’urgenza con l’eliambulanza presso l’Ospedale di Ancona, per poi proseguire il suo calvario presso l’Istituto S. Stefano di Porto Potenza Picena ed infine alla RSA di Amandola dove è morto il giorno 9 agosto 2015.
Dalle interviste di quanti lo hanno conosciuto emerge un personaggio straordinario, visionario, che ha portato a termine un’impresa giudicata da tutti impossibile fin dall’inizio, ma che poi molti si sono affiancati al suo lento ricostruire un luogo che oggi è diventato meta di pellegrinaggio di molti fedeli, si parla di oltre 30.000 presenze all’anno.
Senza ripetere quello che hanno già scritto altri parlando di questo libro, vorrei mettere in risalto alcuni aspetti che legano p. Pietro a Potenza Picena, la città che lo ha visto nascere in Via S. Croce da Nazzareno e Palmina Reucci. In particolare questa sua predisposizione a fare il muratore, capace di poter portare a termine un’opera colossale. Potenza Picena è stata sempre famosa per i suoi muratori e manovali, grazie anche al fatto che nella nostra città hanno operato personaggi come il Prof. Umberto Boccabianca ed il Prof. Giuseppe Asciutti che nel contesto della Scuola d’Arte applicata all’Industria “Ambrogio Della Robbia”, con la sezione femminile “Margherita di Savoia” hanno formato in particolare muratori, fabbri, falegnami, sarte e ricamatrici.
Padre Pietro ha risentito sicuramente nella sua formazione di questa influenza locale, in particolare questa sua capacità edilizia di muratore nasce proprio da questo contesto secondo il mio modesto parere.
Inoltre la sua incrollabile fede religiosa che lo ha portato a vestire l’abito dei cappuccini, come suo fratello p. Isidoro, ha sicuramente risentito del favorevole clima religioso che si poteva vivere a Potenza Picena, l’antica Monte Santo, città dove si trovavano ben 27 luoghi di culto, Chiese, Cappelle private ed oratori, oltre a 7 Monasteri e Conventi.
Dall’intervista del nipote di p. Pietro, il Prof. Silvano Domenichini, emerge che suo zio, tanto preso nell’opera di ricostruzione del Monastero di San Leonardo, all’età di 88 anni non avesse mai fatto la richiesta della pensione.
Inoltre all’inizio della sua esperienza nell’ordine dei Cappuccini, quando si trovava a Cingoli, i suoi familiari per andarlo a trovare e portargli qualche cosa partivano a piedi da Potenza Picena, un tragitto andata e ritorno di circa 100 Km che poteva durare la bellezza di 24 ore. L’ultima cosa curiosa che molti ricordano nelle loro interviste è il liquore che era solito preparare p. Pietro ed offrire ai suoi amici, la cui formula è rimasta segreta, ma che utilizzava mistrà insieme a fogliame e radici macerate nell’alcool che lui stesso raccoglieva a San Leonardo, liquore da tutti chiamato “antisismico”, cioè per quanto era forte ed intenso chi lo beveva non sentiva neppure le scosse di terremoto.
Per concludere il libro di Vincenzo Varagona è molto interessante e consiglio a tutti di leggerlo, scorre molto facilmente ed alla fine si rimane con un arricchimento straordinario, alla luce dell’esperienza di p. Pietro, il Muratore di Dio di Potenza Picena, che da solo ha portato a termine un’opera miracolosa che rimarrà nei secoli.
Ci si augura infine che questo libro possa essere presentato a Potenza Picena, la sua città natale.
Ringraziamo il Prof. Silvano Domenichini per averci messo a disposizione il libro di Vincenzo Varagona.

Carta di identità di p Pietro Lavini rilasciata dal Comune di Loreto nel 1953. Prop. Famiglia Lavini Domenichini.