Prof. Arturo Sardini

Onofri Paolo

Autore di quasi tutti gli articoli del blog, si dedica spesso alla ricerca storica.

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3 risposte

  1. NICOLI ENZO ha detto:

    ZIO
    CI MANCHERAI TANTISSSIMO MA CIO’CHE MI CONSOLA E’CHE SEGUITERAI DAL CIELO A VEGLIARE SU DI ME.
    TUA NIPOTE MERY

    • Onofri Paolo ha detto:

      Gentilissima Signora Mery,
      grazie per il suo intervento. Ci siamo conosciuti durante i funerali del Prof. Arturo Sardini. Mi ha molto colpito il ricordo di suo zio Arturo da Lei fatto durante la cerimonia funebre all’interno della Collegiata di S. Stefano, chiesa molto cara al Professore e dove lui abitualmente suonava anche l’organo.
      Evidentemente il Professore, come noi tutti per rispetto lo chiamavamo, lascerà un grande vuoto sia nei familiari, ma le garantisco anche tra i cittadini di Potenza Picena (la grande partecipazione popolare spontanea ai suoi funerali ne è stata la testimonianza).
      Continui a seguire il nostro lavoro, noi che apprezzavamo Arturo, continueremo sicuramente a ricordarlo, valorizzando le sue doti e le sue opere.

      Cordiali saluti.

  2. Mario ha detto:

    La morte di un concittadino, famoso o meno, poeta o semplice operaio nella comunità di un potentina desta sempre un sentimento di commozione e così è stato anche per il prof. Arturo Sardini, storico, poeta, musicista, come ci ricorda il buon Paolo: ” Con la sua morte Potenza Picena, Montappone, le Marche e l’Italia hanno perso una straordinaria personalità della nostra cultura di cui sentiremo sicuramente la mancanza.”
    L’articolo è apparso poi nel magazine ,LO SPECCHIO, n 8, edito a Porto Recanati da Lino Palanca.
    Prima di scrivere questa note, ho riflettuto se era opportuno tornare sul personaggio Sardini per mettere in luce, che il sottoscritto pur apprezzando la sua personalità, non è certamente tra gli estimatori della sua cultura, soprattutto quando il discorso cadeva sulla Shoah.
    Ricordo che in una giornata di sole dell’estate 2011, in piazza Matteotti, seduti al bar Ciuccarelli, parlavo con il Dottor Mario Grandinetti di Olocausto e dei campi di concentramento di Auschwitz, Dachau ed altri.
    Il Prof. Sardini, che stava ascoltando intervenne e disse: “ voi siete poco informati, non leggete, non conoscete i fatti”, io che non sapevo di queste teorie negazioniste fossero sostenute dal prof Sardini, rimasi sconcertato da queste frasi, così come il Grandinetti.
    Secondo il prof. Sardini, l’Olocausto non sarebbe altro che una gigantesca messinscena, funzionale alla demonizzazione della Germania, alle politiche sotterraneamente perseguite dai circoli ebraici mondiali, cosa questa che si evince anche leggendo con attenzione i sonetti che il prof. domenicalmente distribuiva.
    Di tutti i sonetti il sottocritto è un profondo ammiratore di quelli relativi alle ferie tipografiche, dedicati al tipografo Nando Cingolani, degli altri preferisco non emettere giudizi.

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