26/6/1956 – Inizia l’ultima grande emigrazione di muratori santesi a Parigi
La comunità di Potenza Picena ha conosciuto sempre l’emigrazione, in particolare quella verso l’Argentina. All’inizio emigravano i contadini, gli operai, poi successivamente gli artigiani. Tra questi a Potenza Picena numerosi erano i muratori che hanno seguito la via dell’emigrazione nel sud dell’America.
In Italia, ed in particolare a Potenza Picena, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, i nostri muratori e manovali, per trovare lavoro, che da noi mancava, sono emigrati in Francia, nella zona di Parigi, ed in particolare nelle cittadine di Argenteuil e Pontoise.
Tutto è iniziato il 26/6/1956, l’anno della grande nevicata di Febbraio (lo neò), quando sono partiti i primi muratori e manovali di Potenza Picena, tra cui Ermanno Carestia, Giancarlo Simonetti, Luigino Rinaldelli, Candido Cardinali, Giuseppe Amichetti, Augusto Cittadini, Igino Bianchini e Primo Reucci. Insieme a loro con il treno, destinazione Parigi, sono partiti altri muratori di Porto Potenza Picena, Montelupone e Recanati, per un totale di circa 80 persone.
Successivamente, a Settembre dello stesso anno, sono partiti altri muratori e manovali di Potenza Picena, tra cui Giannino Clementoni, Vittorio Bernabiti, Arnaldo Clementoni. Sono stati tutti assunti dall’impresa edile dei fratelli Pagnanini di Civitanova Alta (la Pagnanini e freres), Vittorio, Fulvio e Nazzareno, che da diversi anni si erano trasferiti a lavorare in Francia. La loro impresa con il passare degli anni è molto cresciuta, fino ad arrivare a superare gli 850 dipendenti, tra muratori, manovali, impiegati, ferraioli e carpentieri. E’ fallita nel 1964. Dal 1956 in poi sono emigrati da Potenza Picena e Porto Potenza Picena per la Francia, oltre 40 muratori e manovali. Tra loro c’era anche Giovanni Pastocchi, il poeta dialettale di Monte Santo, partito nel 1957 come manovale per poter avere il permesso di soggiorno, ma che ha svolto l’incarico di impiegato della Pagnanini e freres fino al 1961, quando è rientrato a Potenza Picena.
Molti di questi lavoratori sono ritornati a Potenza Picena, altri si sono sposati con ragazze francesi e sono rimasti in Francia, dove alcuni di loro sono anche morti, come Luigi Bufarini (Martellò), Luigino Rinaldelli, Giannino Clementoni, Giuseppe Scorbetti, Arnaldo Clementoni, Vittorio Bernabiti e Benito Giri.
La maggior parte di quelli che sono rimasti in Francia ritornano periodicamente a Potenza Picena con le loro famiglie, in particolare d’estate, perchè non hanno mai dimenticato la loro terra di origine.
Questa straordinaria esperienza di emigrazione, dopo 55 anni, sta volgendo al termine, ma non bisogna dimenticarla, anzi va fatta conoscere per ricordare il sacrificio del nostro lavoro all’estero.
Documenti allegati:
Maçons de Monte Santo.pdf Traduction française par Loretta Lazzarini et M.me Marlène Lepetit
- Antonio Giannini insieme ad una famiglia di emigrati
- Ermanno Carestia e Vittorio Bernabiti
- Ermanno Carestia con Igino Bianchini
molta emozione grazie a queste foto ,quanti ricordi ritornati in mente
Egregio Sig. Didier Clementoni,
grazie per il suo intervento. Per noi è un grande onore ritornare in contatto con i figli dei nostri muratori che sono emigrati in Francia, a Parigi.
Mi ricordo di Lei e di suo fratello Laurent quando da ragazzi venivate a Potenza Picena d’estate con i vostri genitori.
Anch’io avendo molti cugini di mia madre emigrati in Francia, aspettavo con molta impazienza l’arrivo dell’estate per ritrovare i miei parenti con le loro famiglie: Vittorio Bernabiti, Candido Cardinali, Giuseppe e Teresa Scorbetti, Luigino e Gerardo Rinaldelli.
Con l’articolo che abbiamo pubblicato sul nostro blog vogliamo che la memoria di questa straordinaria esperienza di lavoratori emigrati in Francia non venga dimenticata.
Solo grazie ai racconti di Ermanno Carestia si è potuta concretizzare. Se Lei ha delle foto di suo padre e della vostra famiglia da poter inserire sul nostro articolo, ce le può mandare e noi provvederemo a pubblicarle. Continui a seguire il nostro blog e lo faccia conoscere ai figli e ai nipoti dei nostri muratori che ancora vivono nella zona di Parigi.
Cordiali saluti.