Scarpata della Circonvallazione nord ricompaiono antichi resti – alcuni forse della bottega di Fra’ Ambrogio della Robbia

Onofri Paolo

Autore di quasi tutti gli articoli del blog, si dedica spesso alla ricerca storica.

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2 risposte

  1. Luca Carestia ha detto:

    “Vi sono varie officine di creta cotta per l’uso interno, e di altre Comuni: e si costruiscono conci per l’estrazione dell’olio, a servizio eziandio di altre popolazioni, che qui ne commettono la costruzione.”

    Tratto dalla “Storia di Potenza Picena”

    • Onofri Paolo ha detto:

      Ringrazio Luca Carestia per la citazione riportata, tratta dal Libro di Carlo Cenerelli Campana del 1852, sulla storia di Monte Santo.
      Anche nel 1852 la presenza di varie officine di creta cotta era documentata, e queste realtà produttive erano molto importanti.
      La tradizione dei vasai o figuli quindi a Monte Santo è molto antica. Lo storico marchigiano Anselmo Anselmi nell’articolo riportato sulla rivista “Arte e Storia” di Firenze del 31/12/1904, parlando del soggiorno a Monte Santo di Fra’ Ambrogio della Robbia “pare che si sia occupato di lavori anche di minore importanza, aiutando a dipingere ed invetriare vasellame che, per un’arte tradizionale in paese si produceva e si produce anche oggi. Infatti nella prima metà del Cinquecento, molti erano i figuli o vasari che quivi abitavano.
      Nel 1516, nel quartiere di S. Paolo, era la casa di un Maestro Stefano Di Giovanni, figulo; nel quartiere di S. Giovanni, abitavano vasari da Pesaro ed un Maestro Biagio, figulo, e nel quartiere di S. Angelo un Sabato, vasaio ebreo. Ad alcuni di questi il Comune concesse qualche privilegio e, nel 1548, ai 3 di aprile, ai maestri figulinari Domenico e Battista Belloni, si concedeva la licenza “faciendi molendinellum pro coloribus molendis prope Potentiam”.
      E si ricorda ancora la località, presso il fiume Potenza, ove sorgeva la piccola officina e presso il paese, poco sotto il Pincetto, o pubblico passeggio, da dove godesi uno splendido panorama di tutta quasi la ubertosissima vallata del Potenza, collo sfondo del mare Adriatico e del Monte di Ancona, è ancora un vecchio casale con la fornace per la vaseria, condotta da una certa famiglia Galeazzi, che di padre in figlio ha esercitato quest’arte e che, nel paese, è volgarmente chiamata, dai cocci che ha sempre prodotto, col soprannome di Coccioni”.
      Inoltre da un’indagine avviata dalla Camera di Commercio ed Arti di Macerata nel 1861 e pubblicata nel 1864, risultava che a Monte Santo erano presenti due fabbriche di stoviglie e terraglie e sei fabbriche di mattoni.
      Tutto questo a dimostrazione che la tradizione dei vasai o figuli a Monte Santo è molto antica, probabilmente anche per la grande quantità di argilla presente in molte zone del paese, oltre che per l’ottima qualità della stessa materia prima.

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