Statua lignea di S. Nicola di Tolentino del sec. XVIII. Abbandonata nel deposito del Monastero di S. Tommaso delle Clarisse di Potenza Picena
La Chiesa di S. Agostino di Potenza Picena, oggi trasformata in Auditorium intitolato al premio Oscar Ferdinando Scarfiotti, dove quasi tutte le tele sono state ricollocate al loro originario posto, ricreando in questo modo il contesto artistico del luogo (a parte l’altare maggiore parzialmente distrutto e rimosso), è purtroppo ancora oggi mancante di una statua lignea dedicata a S. Nicola di Tolentino del sec. XVIII.
Questa statua lignea era collocata nella nicchia posta al centro delle Chiesa, sul lato destro quando si entra, oggi purtroppo sconsolatamente vuota. Quando la Chiesa di S. Agostino è stata liberata da tutto il materiale che vi era contenuto per consentire il suo recupero, la statua di S. Nicola di Tolentino, pur ridotta in pessime condizioni ma quasi integra nella struttura lignea,è stata portata insieme ad altro materiale, tra cui bisogna ricordare un’antica lettiga in legno del secolo XIX per il trasporto dei malati in uso al locale Ospedale Civico di Corso Vittorio Emanuele II, nel deposito del Monastero di S. Tommaso delle Clarisse di Via Marefoschi, sempre come soluzione provvisoria. Come succede con tutte le cose provvisorie che riguardano il nostro Comune, il deposito si è prolungato nel tempo diventando permanente e continuando anche quando le ultime suore hanno lasciato il Monastero nel mese di Agosto 2008 per andare definitivamente a Pollenza. Il Monastero delle nostre Clarisse è stato sigillato e probabilmente verrà anche venduto, ma nessuno del Comune di Potenza Picena, funzionario incaricato o amministratore, che si preoccupi di riprendere tutto il materiale di proprietà comunale depositato.
Un dubbio sorge spontaneo in questo contesto: i beni comunali, storici e non, depositati nel Monastero di San Tommaso sono stati comunque inventariati a suo tempo dalla ditta Gies incaricata di eseguire tutte le operazioni relative al patrimonio comunale? Ritornando alla statua di S. Nicola di Tolentino, dai documenti dell’Archivio Storico Comunale, risulta che era stata donata agli Agostiniani di Monte Santo nel 1729 dal nobile santese Cav. Tommaso della Torre, molto devoto al Santo di Tolentino, che l’aveva acquistata in Ancona. Il Cavaliere Tommaso della Torre inoltre si era anche impegnato, per se e per i suoi successori, a solennizzare ogni anno, il giorno della Festa di S. Nicola di Tolentino, il 10 settembre, con un Panegirico, processione e con altre ecclesiastiche funzioni nella Chiesa di S. Agostino di Monte Santo. Come pure si era impegnato di “far ardere in ogni venerdì e feste dello anno, una lampada innanzi all’altare di S. Nicola di Tolentino e costruire un’apposita nicchia per collocarvi la statua che il Cavaliere acquistò in Ancona a sue proprie spese”.
Nonostante le ripetute segnalazioni fatte sia all’Ufficio economato che agli amministratori oltre che alla Soprintendenza di Urbino, nella persona del dott. Gabriele Barucca, la statua continua a rimanere all’interno dei depositi dell’ex Monastero di S. Tommaso delle Clarisse di Potenza Picena, mentre la nicchia che anticamente ospitava la statua di S. Nicola di Tolentino rimane ancora oggi vuota. Riusciranno i nostri amministratori, insieme ai funzionari incaricati, a prelevare finalmente la statua lignea di S. Nicola di Tolentino, magari riuscendo anche a farla restaurare e ricollocandola all’interno della nicchia della nostra Chiesa di S. Agostino, oggi Auditorium “Ferdinando Scarfiotti”?
AGGIORNAMENTO DEL 26 Marzo 2014
Il giorno lunedì 24 Marzo 2014 gli operai comunali hanno finalmente trasferito la statua di San Nicola di Tolentino dal deposito delle Clarisse all’Auditorium Ferdinando Scarfiotti nella Chiesa di Sant’Agostino. Cogliamo l’occasione per ringraziare l’Economo Comunale, Dott.ssa Simona Ciasca, che si è adoperata per rendere possibile questa operazione di trasferimento. Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale si impegni a questo punto per procedere al restauro della statua, ricollocandola poi all’interno della sua nicchia nella Chiesa di Sant’Agostino.