Potenza Picena, lapide del 1567 di Porta Girola, la più antica del nostro territorio. Valorizziamola
Il giorno 15 Maggio del 2013 il Sindaco di Potenza Picena, ing. Sergio Paolucci, ha inaugurato la restaurata targa metallica del Touring Club Italiano degli inizi del Novecento, collocata di nuovo nello stesso punto da dove era stata rimossa nel 1950, quando fu deciso l’abbattimento infausto della Porta Girola o Marina, la principale porta di ingresso al nostro Centro Storico. Sotto la Porta Girola, oltre ad una immagine sacra dell’Addolorata, sostituita nel 1951 con un’immagine bellissima dell’Assunta formata da un mosaico in ceramica, opera del decoratore Pietro Di Orazio che lavorava alla Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena, c’era anche un antica lapide marmorea risalente al 1567, che documentava i lavori di restauro della cinta muraria di Monte Santo eseguiti in quell’anno su autorizzazione del Pontefice Pio V a difesa dal pericolo dei Turchi. Una parte di queste antiche mura sono emerse nel 2008 durante i lavori di sistemazione della scarpata della Circonvallazione Nord.
La lapide è oggi collocata sopra l’immagine sacra dell’Assunta sulla parete del Palazzo De Angelis, oramai illeggibile e in parte coperta da cavi, che andrebbero spostati. Tenuto conto che questa lapide è una delle più antiche del nostro territorio comunale, rilevato che addirittura sul testo e sulla data ci sono delle divergenze tra quello che ha scritto il Filippo Bruti Liberati nella VI lettera sopra Monte Santo del 16/4/1844, pubblicata in occasione del matrimonio di Gaetano Andriani e di Amelia Forti e il Cenerelli Campana nella sua storia di Monte Santo del 1852 a pagina 73 (il primo sostiene 1567 il secondo 1566), sarebbe interessante ed opportuno una volta per sempre chiarire qual’è il testo corretto della lapide e la data di esecuzione. Per questo motivo il sig. Beniamino Carestia durante la cerimonia di inaugurazione della targa del TCI ha sollecitato il Sindaco Sergio Paolucci a prendere in considerazione l’eventualità di poterla ripulire, riprendendo tutte le scritte della lapide e spostando i cavi che la coprono parzialmente.
Allo scopo ha offerto la sua consulenza tecnica per i lavori di restauro, impegnandosi altresì a fornire gratuitamente i prodotti necessari per l’intervento. In questo modo con un piccolo impegno, si potrebbe ottenere un grande risultato storico e culturale, che darebbe lustro alla nostra città. Della vicenda è stata anche informata la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche di Ancona, nella persona dell’arch. Alberto Mazzoni, in data 21/6/2013.
Un’ultima curiosità. Questa antica lapide marmorea, a tutt’oggi, sembra che non risulti tra i beni storici di proprietà del nostro Comune. Signor Sindaco, rimedi immediatamente a questa carenza.
Traduzione del testo riportato dal Cenerelli Campana:
Cesare Gush. Patriarca (Vescovo) di Alessandria
sotto Pio IV liberò dal grave periocolo dei turchi
incaricato di munire i luoghi di un lungo
circuito di mura restaurate
nell’anno del Signore 1566.