350 anni fa nasceva Mons. Alessandro Bonaccorsi, Chierico della Reverenda Camera Apostolica, fondatore del civico Ospedale di Monte Santo
Alessandro Bonaccorsi nasce a Monte Santo il giorno 15 gennaio del 1663 da Simone e dalla N.D. Ansidonia Caterina Parisani di Ascoli Piceno.
Intraprende, come il fratello Simone, la carriera ecclesiastica. Gli viene affidato dal Papa Innocenzo XI nel 1676 l’ufficio di Segretario Apostolico, Referendario dell’una e dell’altra Segnatura (cioè relatore delle suppliche al Papa sia per grazia sia per controversie giudiziarie), prelato domestico del Pontefice.
Alessandro VIII gli riconfermò il titolo di Chierico di Camera con bolla del 1689. Per la sua straordinaria umiltà rifiutò generosamente molte cariche onorifiche dello Stato e perfino la stessa porpora cardinalizia per condurre una vita ritirata nel proprio palazzo di Monte Santo. Scrisse di lui Carlo Cenerelli Campana nella sua “Istoria dell’antica città di Potenza, rediviva in Montesanto” “condusse una vita specchiata ed edificante; limitò le sue passeggiate alli P.P. Cappuccini o ai P.P. Riformati o talvolta a San Girio, perché in questi luoghi poteva visitare il SS. Sacramento, prima di ricondursi a casa, dove la sera passava qualche ora in compagnia degli Ecclesiastici, trattenendosi in discorsi o di pietà, o di ecclesiastica scienza”.
Alla sua morte, avvenuta il 6/8/1737, viene sepolto nella tomba gentilizia di Famiglia nella Chiesa dei Conventuali di S. Francesco di Monte Santo.
A lui si deve la fondazione, alla sua morte, dell’Ospedale Civico, dove ancora oggi si trova, sotto lo stemma gentilizio della famiglia Bonaccorsi, un’epigrafe marmorea in suo onore.
In Piazza Matteotti (all’epoca Piazza Principe di Napoli) nel 1905 la locale Società operaia ed artigiana di mutuo soccorso, ha fatto collocare una lapide che ricorda anche Mons. Alessandro Bonaccorsi, come uno dei nostri più illustri concittadini per aver fondato il civico ospedale. Noi oggi come segno di ringraziamento per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità, vendiamo il palazzo dell’ex-poliambulatorio per farci ricavare degli appartamenti, probabilmente vendendo anche le testimonianze che ci ricordano sia Alessandro Bonaccorsi che la sua famiglia. Speriamo che la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche di Ancona blocchi questa vendita, dichiarando il Palazzo Bonaccorsi, ex ospedale civico, di valenza storico-artistica-architettonica, salvaguardando da uno scempio edilizio una delle strutture più antiche ed originali del nostro centro storico che deve rimanere ad uso e beneficio della nostra comunità.
Notizie tratte da:
- “Istoria dell’antica città di Potenza, rediviva in Montesanto” di Carlo Cenerelli Campana, Ripatransone, Tipografia F.lli Jaffei, 1853
- “Potentini illustri” di Norberto Mancini, Recanati, 1950, Tipografia Pupilli.
- “I Bonaccorsi tra Medioevo e Novecento, ascesa e declino di un grande casato”, di Antonella Melatini, Stampa CM Arti Grafiche, Civitanova Marche, 1993.