Dedicato a Padre Pietro Lavini il “CARGINELLO” santese che ha ricostruito il monastero benedettino di S. Leonardo sui Monti Sibillini
Padre Pietro Lavini, al secolo Armando Girio (quest’ultimo patrono di Potenza Picena), nasce a Potenza Picena il 7 luglio 1927 in Via S. Croce n. 379, da Nazzareno, cordaio, e da Palmina Gentilina Reucci, casalinga. Terzo di quattro fratelli, tra cui Anna, Cesare Augusto, anche lui frate dell’Ordine dei Cappuccini con il nome di Isidoro, e Armanda.
Il padre Nazzareno, come tanti abitanti di Potenza Picena, ha conosciuto l’esperienza dell’emigrazione in Argentina. La prima volta che è emigrato è stato nel 1909 all’età di 20 anni.
Dopo la sua infanzia trascorsa a Potenza Picena, dove frequenta le prime classi della scuola elementare con la maestra Maria Vittoria Spagnoli di Loreto, insieme ai compagni di classe tra cui sono,ancora viventi Lucio Pastocchi, Adriano Ceccotti, Nicola Rinaldelli, e Mario (Nando) Scataglini, i genitori, molto religiosi, lo mandano nel Collegio dei frati Cappuccini di Fermo all’età di 9 anni. A 25 anni ha celebrato la sua prima Messa a Loreto ed ha iniziato a svolgere la missione religiosa sacerdotale nell’ordine dei frati Cappuccini nel Santuario della Madonna dell’Ambro sui Monti Sibillini, assumendo il nome di padre Pietro.
Senza trascurare la sua vera missione ha creato opere murarie in vari conventi d’Italia e nelle missioni in Africa. Nel 1971 inizia la ricostruzione del Monastero Benedettino di S. Leonardo sui Monti Sibillini, nel territorio del comune di Monte Fortino, sopra la gola dell’Infernaccio.
La proprietà era dei fratelli Leonardo ed Elena Albertini di Roma, figli del Senatore e già direttore del Corriere della Sera di Milano Luigi Albertini, i quali hanno ceduto gratuitamente sia il terreno che i resti del Monastero Benedettino di S. Leonardo, e padre Pietro Lavini ha fatto intestare il tutto alle Suore Benedettine del Monastero di S. Vittoria in Matenano.
Dell’antico Monastero Benedettino di S. Leonardo restavano solo ruderi della Chiesa e un’arcata del complesso monastico.
I lavori sono proseguiti ininterrottamente, salvo brevi pause, per oltre 40 anni grazie solo all’opera materiale e alla grande fede religiosa di padre Pietro Lavini, che si è meritato per questo l’appellativo di “muratore di Dio” (usato la prima volta in una intervista rilasciata a Famiglia Cristiana del 18/12/2005 a cura di Maria Pia Bonanata), per aver riportato alla luce dopo anni uno dei “gioielli più antichi e più belli del nostro passato a maggiore gloria di Dio”.
Padre Pietro per questa impresa si considera invece il “capomastro di Dio” che ha solo messo in pratica il progetto dell’impresario architetto nostro Signore. Probabilmente deve questa sua attitudine manuale edilizia alla sua città di nascita, appunto Potenza Picena, famosa per i suoi muratori e manovali, dove i suoi abitanti vengono anche chiamati “carginelli” (dalla calce che si usa nei cantieri edili). Nel passato era addirittura presente sia una Lega dei Muratori e Manovali che una Società dei Muratori, che avevano anche una fanfara musicale.
I muratori di Potenza Picena erano richiesti anche all’estero, in particolare molti sono emigrati in Argentina, ed ultimamente anche in Francia, oltre che sono intervenuti anche a ricostruire città distrutte dai terremoti, come è avvenuto nel 1930 a Senigallia.
Inoltre padre Pietro Lavini per la sua professione religiosa, oltre che alle influenze famigliari, risentiva molto del clima favorevole della comunità di Potenza Picena, l’antica Monte Santo, dove la presenza di Monasteri, Conventi e Chiese era notevole. Infatti in un censimento del 1883 risultavano addirittura 28 tra Chiese, Oratori e Cappelline private, vi erano le tre comunità francescane (Cappuccini, Conventuali e Minori Riformati), gli Agostiniani e nel passato anche i gesuiti, le Clarisse, le Benedettine, le Suore dell’Addolorata, 4 Parrocchie, S. Stefano, S. Girio, S. Giacomo (la Parrocchia dove è nato padre Pietro) e, dal 1899, S. Anna al Porto, e la nostra comunità ha saputo esprimere nei secoli tanti uomini di fede, compresi Cardinali e Vescovi. Questa è la realtà dove è cresciuto e maturato padre Pietro Lavini, ed oggi Potenza Picena deve essere orgogliosa dell’opera di questo suo figlio illustre, conosciuto in tutt’Italia e nel mondo intero.
Nel 1998 padre Pietro Lavini ha raccontato l’esperienza della ricostruzione del Monastero Benedettino di S. Leonardo in un libro “Lassù sui monti…”, stampato dalla Tipografia Tacconi di Ascoli Piceno ed edito dalla Casa Editrice Truentina.